DINGIR

Estratti da: DINGIR – Vol.1 “I Signori della Terra” – Cap.1 “I Sogni di Jody”

Immersa nel letto disordinato, Jody si contorceva nel sonno, come una foglia in balia del vento. Era esausta dopo le notti intense passate nel vibrante mondo del night club.
La sua camera, avvolta in un’insolita atmosfera di penombra che contrastava con l’orario, era un vero e proprio caos. Bicchieri sporchi, abiti gettati con noncuranza e oggetti dimenticati si accumulavano in un intricato disordine su mobili e moquette ormai vecchi e maleodoranti.
Nonostante le persiane fossero socchiuse, un sottile filo di luce si insinuava nella stanza, mescolandosi con l’ombra e regalando un pallido bagliore. L’orologio sul comodino scandiva le 14:58, un orario non convenzionale per dormire, ma Jody era abituata a vivere fuori dagli schemi. La pioggia picchiettava sulla finestra e le gocce scivolavano lentamente sul vetro, creando un’atmosfera malinconica e avvolgente. Sembrava che il tempo stesso si dilatasse, seguendo quel ritmo monotono.

…

All’interno di quel sogno, il terrore si diffondeva come un’onda inarrestabile, avvolgendo la folla che fuggiva disperata. Individui di una civiltà avanzata, con gli occhi carichi di paura e i cuori in tumulto, scappavano dall’apocalisse. I loro passi affrettati risuonavano sul suolo e le loro voci erano un coro di grida angoscianti che si mescolavano all’urlo del vento impetuoso. Una catastrofe era imminente, un destino inesorabile avrebbe stravolto la loro esistenza. La folla si precipitava verso delle maestose piramidi, sperando che quelle grandiose e solide strutture potessero offrire loro un rifugio sicuro. …

Estratti da: DINGIR – Vol.1 “I Signori della Terra” – Cap.8 “Giza. Operazione ‘Ancient Portal'”

La squadra del colonnello si radunò al campo base, pronta per la missione top-secret “Ancient Portal”. Questo era il nome in codice riportato sulle intestazioni dei documenti classificati che il colonnello stava visionando. Cris, incuriosito, allungò l’occhio e non riuscì a trattenere la sua curiosità. “Cos’è ‘Ancient Portal’?”, chiese con voce ansiosa. Il colonnello, mettendo a posto i documenti con una leggera espressione di scontento, rispose: “E’ il motivo per cui siamo qui, ragazzo. Concentriamoci su come aprire quella porta anziché curiosare”. “Ma siamo una squadra, no? Dovremmo essere messi al corrente di tutto ciò che c’è da sapere su cosa si nasconde laggiù”. Rispose determinato Cris. “Ragazzo, tutto a suo tempo … tutto a suo tempo”, commentò il colonnello allontanandosi.

…

Ma ciò che immediatamente catturò l’attenzione della squadra fu l’improvvisa apparizione, sospesa nell’etere come un ologramma, di una straordinaria mappa stellare che si dispiegò di fronte ai loro occhi increduli. Era una mappa vivida e ricca di colori, in cui si delineavano sistemi solari sconosciuti, con pianeti e simboli misteriosi. E tra tutte le meraviglie, c’era anche il nostro sistema solare. L’astronomo della missione, il dottor Brown, riconobbe istantaneamente la Terra, con i suoi continenti familiari, ma chiaramente in una situazione di milioni di anni prima, e i giganti gassosi Saturno e Giove, riconoscibili tra le innumerevoli sfere celesti. Persino Mercurio e Venere erano lì, straordinari nella loro bellezza. L’emozione che pervase la squadra in quel momento fu indescrivibile, come se stessero intraprendendo un viaggio oltre i confini del conosciuto.

Estratti da: DINGIR – Vol.2 “Sopravvissuti: Fuga dalla Terra” – Cap.1 “Kur-Ra – Il pianeta ribelle”

Enki osservava con attenzione l’effervescente movimento dei kurraiani dall’ampia terrazza che si affacciava sulla grandiosa piazza di Enkur, l’imponente città-stato del pianeta Kur-ra. In qualità di ospite del principe Darakon e di suo padre, re Arukon, Enki si trovava all’interno del modernissimo palazzo reale. Questo sontuoso edificio, apparentemente costituito da tre blocchi distinti, catturava lo sguardo con la massiccia parte centrale, piramidale e tondeggiante a tre livelli, che si elevava per trecento cubiti verso il cielo, culminando in una punta conica. Ogni livello aveva una grande terrazza che ospitava un rigoglioso giardino, impreziosito da fiori, piante e statue che raccontavano la storia della famiglia reale e dei grandi sovrani del passato.

…

Proprio in quell’istante, una squadriglia composta da sei ‘siman’ , di ritorno da una missione, solcò il cielo sopra il palazzo reale con un ruggito seguito da un sibilo assordante provocato dai propulsori di manovra, lasciando dietro di loro un’entusiasmante scia di luce blu. Questi straordinari caccia da combattimento erano insuperabili nella manovra, di un nero profondo come la notte e dalle forme che ricordavano vagamente un avvoltoio con le ali ricurve; essi costituivano la punta di diamante delle forze spaziali di Kur-ra: veloci, agili e letali, grazie anche alla loro potenza di fuoco. Riuscivano ad adattarsi a tutte le condizioni ambientali, per via di particolari parti esterne composte da nanomateriali mutaforma….